Il MUSE di Trento (e altri musei per bambini).

Siete stati a Trento? No, siamo stati 5 ore al MUSE!

Il Museo della Scienza di Trento, meglio conosciuto come MUSE, è uno di quei musei dove sai quando entri ma non quando uscirai, tante sono le cose da vedere e le esperienze da vivere.

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Noi ci siamo fermati di ritorno a Torino dopo una fuga di due giorni in Val Pusteria (ne parlo qui) e quella che doveva essere una breve pausa si è trasformata in una visita di quasi 5 ore. Senza nessuna fatica ma solo tanto divertimento.

Prima di parlarvi della nostra esperienza al MUSE di Trento vi lascio il link ad un mio precedente post, dove parlo con entusiasmo di altri musei per bambini in Italia visitati con Teo. Se vi va l’articolo è questo.

Anche questo spazio alle OGR di Torino è imperdibile se avete bimbi.

Perché visitare il MUSE di Trento?

  • E’ il museo perfetto per tutti: adulti e bambini, anche quelli più piccoli. C’è proprio uno spazio dedicato ai bimbi piccoli e piccolissimi da 0 a 5 anni, si chiama Maxi OoH, è il luogo dove i bambini di questa fascia di età possono interagire con gli oggetti, le forme e i colori, provare, toccare e imparare giocando e sperimentando.
  • E’ ospitato in uno spazio molto suggestivo, un’opera di architettura che ricorda le cime acuminate delle Dolomiti, firmata da Renzo Piano e realizzata in metallo e cristallo su uno specchio d’acqua, in un’ex area industriale perfettamente riqualificata.
  • Ti conquista e lascia a bocca aperta appena varcata la soglia: il museo ha un impatto visivo notevole, è attraversato verticalmente da una specie di grande spazio libero, nel quale sembrano volare nell’aria tutti gli animali che popolano la montagna.
  • Per godere della vista pazzesca (a 360°) dalla terrazza al quinto piano. Tempo permettendo è un balcone meraviglioso sulla valle dell’Adige e sulle montagne che sovrastano Trento.

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Cosa ci è piaciuto di più del MUSE

  • lo spazio Maxi OoH (tutte le informazioni qui) e lo Science Center al piano terra, un ampio spazio che ti permette di vivere la scienza come un gioco. E’ una galleria Hands-on, collocata subito dopo l’ingresso, con una ventina di postazioni interattive dedicate alle scienze di base. Teo è piccolo, ovviamente, per apprezzarlo nel suo aspetto divulgativo ma si è comunque divertito moltissimo. E anche noi.
  • la grande serra tropicale e la sezione dedicata ai giganti della preistoria al piano interrato.
  • il labirinto della biodiversità alpina al terzo piano. Immaginate di scendere lungo un sentiero di montagna in cui si susseguono 26 ambienti diversi, arricchiti da 2 acquari. La bellezza dell’allestimento mira a far vivere (o rivivere) le sensazioni ed emozioni di un viaggio nella natura, come incontrare animali selvatici, ascoltare i loro richiami, essere testimoni di un atto di predazione o spiare i rituali di corteggiamento. Ogni ambiente è svelato mediante modalità comunicative che vanno dai più tradizionali animali tassidermizzati alle più moderne tecnologiche virtuali interattive.
  • il ghiacciaio al quarto piano che è possibile toccare…non leccare. Teo voleva fare proprio quello e l’ho fermato in tempo!
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La serra tropicale
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A bocca aperta
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Il ghiacciaio

Cose utili da sapere sul MUSE

  • Sono previste tariffe agevolate differenziate in base al numero di adulti.
  • Tutti i piani del museo dispongono di toilette con fasciatoi e zone comfort per le famiglie. I punti sono facilmente raggiungibili anche con passeggini o carrozzine. Nello spazio Maxi OoH si trovano due comode poltrone per l’allattamento.
  • E’ attivo un nuovo servizio per tutte le persone che hanno la necessità di lasciare in custodia il proprio cane durante la visita al MUSE in collaborazione con la Lega Nazionale di difesa del cane.
  • Si può entrare e uscire dal MUSE nel corso della giornata. Viene apposto un timbro dal personale che controlla gli accessi.
  • E’ presente una caffetteria. Altri punti di ristoro si trovano nelle immediate vicinanze del Museo e i locali del centro città sono raggiungibili in 10 minuti a piedi dal museo, grazie ad un sottopasso pedonale. All’interno dell’area museale non si può mangiare, tuttavia, è possibile consumare il proprio pranzo al sacco in un parco adiacente.
  • Durante i weekend, il MUSE propone attività e spettacoli scientifici per bambini di tutte le età della durata di circa 30 minuti, inclusi nel biglietto d’ingresso e per i quali non è necessaria la prenotazione.

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Sulla magnifica terrazza del MUSE di Trento

Vi abbiamo convinti a organizzare una gita a Trento?! 😉

Giocare con il futuro. Future Park alle OGR di Torino.

Avete sentito parlare del Future Park alle OGR-Officine Grandi Riparazioni di Torino e vi siete incuriositi ma non siete ancora riusciti a fare un salto con i vostri bambini?

Allora questo post fa per voi! 😉

Complice il mal tempo, che impediva la fuga in un parco, noi ci siamo andati la scorsa domenica con la nostra amichetta Lucilla e la sua mamma e ci è piaciuto un sacco!

Ma di cosa sto parlando esattamente? Future Park è un’area pensata per i bambini dai 3 ai 10 anni con l’obiettivo di stimolare fantasia e creatività attraverso una tecnologia amica.

Si tratta di un insieme di installazioni e postazioni ideate da TeamLab, il collettivo di sviluppatori giapponesi che, da oltre quindici anni, porta avanti una ricerca che integra arte e tecnologia e che molti hanno forse già conosciuto al Padiglione del Giappone a Expo2015, dove le loro opere hanno riscosso un grandissimo successo.
Le OGR di Torino ospitano il primo spazio permanente in Europa dedicato a TeamLab, per la gioia di tutti i bambini che, entrando nel loro mondo fantastico, allestito al Binario 3 delle Officine Nord, possono divertirsi dando libero sfogo alla fantasia.

Prima di parlarvi dell’esperienza e di cosa troverete una volta varcata la soglia del Binario 3 delle OGR, desidero condividere queste parole illuminanti, che sono il filo conduttore del progetto, nato dal desiderio di rendere bambini e adulti più creativi nella vita di tutti i giorni attraverso un’esperienza molto divertente:

Può essere difficile immaginare quale lavoro faranno i bambini di oggi in futuro. Nella società di domani, i tratti che soltanto gli esseri umani possiedono – come la capacità di pensare e agire in modo creativo – diventeranno sempre più importanti. Noi umani siamo essenzialmente creativi. Tuttavia, ci viene insegnato fin da piccoli che esiste una sola risposta corretta. Di conseguenza, abbiamo tutti paura di commettere errori, perdendo la nostra naturale creatività. Gli umani conoscono il mondo solo attraverso l’interazione con gli altri. Gran parte della società umana si è sviluppata proprio attraverso risultati creativi nati dalla collaborazione e dal gioco di squadra. Questo è il motivo per cui la creatività collaborativa, o esperienza di co-creazione, è oggi così importante.

Il Future Park di Torino si sviluppa in 4 postazioni, ognuna delle quali dedicata ad una differente esperienza creativa.

La particolarità dello spazio, che lo rende estremamente suggestivo, è l’assenza di illuminazione, tutte le attività si svolgono infatti in penombra, per meglio godere delle luci e degli effetti emanati dalle installazioni.

L’esperienza di gioco non è guidata, è volutamente libera proprio al fine di stimolare maggiormente la creatività dei bimbi, tuttavia in alcune fasi (come quella della scansione dei disegni…fra poco capirete!) l’assistenza degli operatori presenti è essenziale. Sono stati tutti molto gentili e disponibili, sempre pronti a fornire aiuto e spiegazioni e persino a giocare con i bambini, come nell’area delle sfere colorate.

Il primo spazio che si incontra entrando è proprio Light Ball Orchestra, un’installazione immersiva in cui i bambini possono divertirsi giocando con grandi sfere luminose, che mutano colore e suono rotolando, fino a formare una specie di orchestra.

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A table where Little People Live è, invece, un’installazione formata da due tavoli interattivi ad altezza bimbo. Non voglio svelarvi troppo, vi dico solo che quest’attività è stata pensata per stimolare la logica e la creatività dei piccoli.

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I bambini si possono divertire poi con altre due aree, che sono il vero fulcro dell’esperienza: Sketch Aquarium e Sketch Town.

Sketch Aquarium è un enorme acquario virtuale in cui le creature marine disegnate dai piccoli prendono vita sullo schermo. All’interno dello spazio si possono, infatti, colorare e personalizzare gli abitanti del mare su fogli di carta forniti dal personale. Una volta completato il disegno, il foglio viene scannerizzato attraverso uno speciale strumento che si chiama scansnap e l’immagine viene inviata immediatamente sullo schermo.

Non vi dico l’entusiasmo di vedere il nostro totano a pois volteggiare elegante nell’acqua. La cosa bella è che si può interagire con l’installazione, toccando le creature marine e dando loro da mangiare (sempre virtualmente of course!)

Sketch Town è una coloratissima città che si trasforma continuamente, sempre grazie ai disegni dei bambini. Macchine, camion, gru ma anche aerei, ufo e navicelle spaziali sono colorati e poi scannerizzati per diventare tridimensionali ed entrare nel panorama virtuale della città. Anche in questo caso i bambini possono interagire con il paesaggio toccando i vari elementi per modificare il loro comportamento. Ogni elemento svolge un ruolo: gli aerei, ad esempio, servono per proteggere la città. Da cosa? Lo scoprirete solo andando alle OGR!

I disegni realizzati in Sketch Town possono anche essere trasformati in pezzi unici 3D di carta, da costruire con forbici e colla e poi portare a casa.

Cose da sapere:

  • Future Park è aperto dal giovedì alla domenica. Gli orari sono: giovedì e venerdì 15:00 – 19:00; durante il we 11:00 – 19:00.
  • L’attività dura 1 ora, tuttavia mi sembra di aver capito che, se non si va nei momenti di maggior affluenza, la durata di permanenza è molto flessibile (noi, per dire, siamo rimasti dentro due ore).
  • Sono previste riduzioni per famiglie o per gruppi numerosi, nonchè per i possessori della tessera musei. Mi raccomando, conservate il biglietto di ingresso perché vi permetterà di entrare a prezzo ridotto dopo la prima visita. Per i prezzi vi rimando qui.
  • Future Park resterà alle OGR di Torino fino al 2021 e ogni sei mesi cambierà forma e soggetto.

Per noi esperienza approvata e da ripetere assolutamente!

Se volete dare un’occhiata agli allestimenti TeamLab in tutto il mondo, cliccate qui. Rimarrete a bocca aperta!

Un abbraccio, Elisa

Musei per bambini: la nostra esperienza a Rivoli, Genova e Milano.

Il binomio musei e bambini non è più qualcosa di inconciliabile, è finita l’epoca in cui i musei erano asettici contenitori di opere d’arte, dedicati esclusivamente ad un pubblico adulto.

Da diversi anni, anche nel nostro Paese, sono molteplici le istituzioni che organizzano visite e laboratori per i bambini e numerosi sono anche gli spazi culturali e scientifici appositamente creati per far vivere belle esperienze ai piccoli visitatori.

Nell’ultimo mese abbiamo visitato alcune interessanti realtà, strutture pensate proprio per i bambini oppure che hanno deciso di attivare, con grande successo, accanto ai percorsi tradizionali, speciali attività per le famiglie.

Se avete voglia di seguirci, magari per prendere qualche spunto per prossime gite, in questo articolo vi faremo scoprire il Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea, la Città dei bambini e dei ragazzi di Genova e il MUBA di Milano.

Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea in provincia di Torino

Una piccola premessa: la scorsa estate ho partecipato al contest fotografico #myfamilytour organizzato da PinAndGo, un nuovo portale per far viaggiare le famiglie in Italia, in collaborazione con Instagramers Italia.

Per ogni regione d’Italia, tra quelle presenti nelle foto partecipanti, è stata selezionata a settembre la foto più rappresentativa. Le 18 foto scelte sono state poi pubblicate e le famiglie sono state ospitate presso una struttura convenzionata “Pin Friends” nella propria regione.

Non vi nascondo lo stupore quando ho saputo che anche una mia foto era stata scelta. Eccola!

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Noi, che viviamo in Piemonte, abbiamo avuto l’opportunità di vivere un’esperienza speciale al Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea, in provincia di Torino.

Il Museo organizza una volta al mese i Weekend’Arte (ogni terzo fine settimana, da settembre a giugno, più ulteriori appuntamenti speciali), occasioni molto apprezzate dalle famiglie per incontrare l’arte contemporanea in modo divertente. L’appuntamento prevede la visita guidata e un laboratorio in relazione alla collezione permanente o alle mostre in corso. Le attività sono tutte a cura dal Dipartimento Educazione del Museo, che vanta diverse esperienze internazionali, come la partnership con il Louvre nel 2013.

Per i bambini a partire dai 3 anni gli appuntamenti sono il sabato alle ore 15.30 e la domenica alle 15 (visita + laboratorio: € 4 per ogni bambino e adulto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei). Il Dipartimento Educazione ha istituito recentemente anche alcuni appuntamenti pensati per le famiglie con bimbi da 0 a 3 anni il sabato mattina alle ore 10, sempre una volta al mese. L’ingresso in questo caso è gratuito.

L’ideale sarebbe stato prendere parte al laboratorio del sabato mattina ma, per permettere anche al nostro papà di partecipare, abbiamo scelto, nonostante i dubbi iniziali, l’attività della domenica pomeriggio, pensata per bambini più grandi, dalla materna in poi.

Le due guide-educatrici sono state dolci e bravissime nel coinvolgere Teo, che ha, infatti, partecipato con entusiasmo e un’attenzione che non imaginavo, considerata la sua età e il tema non semplice per bimbi così piccoli: “La forma delle stelle“, un viaggio particolare ed emozionante alla scoperta delle opere di Gilberto Zorio, uno dei massimi esponenti dell’Arte povera.

La voce delle stelle

La vista pazzesca dall’alto del Castello

Abbiamo visitato la mostra in modo interattivo e coinvolgente e costruito una stella decisamente originale!

Ecco la nostra stella!

Perché visitare questo Museo con i bambini:

  • oltre ai bellissimi laboratori, meritano anche la salita al Castello (magnifica residenza patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco) e il panorama mozzafiato che si gode dall’alto;
  • si può scegliere se accompagnare i bambini nell’attività oppure proseguire la visita da soli, un’opportunità da cogliere per godere, in tutta calma, di opere come Novecento di Maurizio Cattelan o la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto;
  • si può organizzare un compleanno fuori dal comune (qui le informazioni per un Compleanno da Re al Castello di Rivoli);
  • il Museo è baby-friendly: si può entrare con passeggini e carrozzine, fotografare, sfogliare libri per adulti e bambini al bookshop. Inoltre, sono presenti una caffetteria, con ampio spazio all’aperto, per una pausa relax, un angolo allattamento e servizi attrezzati per il cambio dei bebè.

Info e Prenotazioni

Dipartimento Educazione Castello di Rivoli 011-9565213, educa@castellodirivoli.org

la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto
Novecento di Maurizio Cattelan

La Città dei bambini e dei ragazzi di Genova

La Città dei bambini e dei ragazzi di Genova è un’area di oltre 2.000 metri quadrati di gioco educativo dai 2 ai 13 anni, dove è possibile giocare ma anche scoprire scienza e tecnologia, sempre divertendosi.

Per noi è stata una vera folgorazione!

Teo non sarebbe mai voluto andar via. Sia lui che la cuginetta Bibi e l’amichetto Greg, il più piccino del gruppo, si sono divertiti tantissimo.

Per i piccolissimi c’è il Bosco in città con una casetta, lo specchio per riconoscere la propria immagine, la grotta per nascondersi e il fiume da attraversare.

La Casa in costruzione e lo spazio Le mani in acqua sono, invece, pensati per i bambini fino ai 6 anni.

La prima è la rappresentazione di un vero e proprio cantiere a misura di bambini. Il divertimento è assicurato giocando a completare una casa, utilizzando mattoni di gommapiuma, gru, carriole e nastro trasportatore.

La seconda area ospita una grande vasca con acqua corrente che permette di divertirsi iniziando a scoprire i comportamenti dei corpi liquidi attraverso l’uso di barchette, pompe, dighe e mulini. L’altra postazione è, invece, caratterizzata da getti d’acqua, su cui è possibile mettere palline colorate per vedere come la forza del getto le tenga in sospensione.

La struttura fornisce grembiuli impermeabili e ciabattine di plastica ma vi consiglio di portare qualche cambio d’abito.

Teo, che di certo non si risparmia nel gioco, alla fine era bagnato ma felicissimo!

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Potevamo, poi, non fare un’incursione nell’area dedicata ai piu grandi (6-13 anni)? Certo che no! Questo spazio è molto ampio e ospita postazioni che consentono di approfondire molte curiosità sui viventi, sulla tecnologia e su fenomeni fisici che fanno parte del quotidiano. Qui trovate le informazioni su questo spazio.

Noi abbiamo apprezzato particolarmente la pista delle biglie acrobatiche, che si può costruire, dando sfogo alla propria inventiva, grazie ad una grande lavagna magnetica, l’area delle bolle di sapone giganti, il formicaio (la particolarità è che l’osservazione può essere condotta sia sopra che sotto terra, attraversando un tunnel alla scoperta della formica regina) e il grande transatlantico, che è una bella occasione per giocare con l’attrezzatura di bordo, le rotte di migrazione, il Codice Morse, i nodi marinari e la bussola.

Perché visitare questo Museo con i bambini:

  • i bambini sono liberi di giocare e sperimentare in autonomia ma sono organizzati anche interessanti laboratori e percorsi tematici guidati;
  • la struttura si trova all’interno del Porto Antico di Genova, forse l’area con la più alta concentrazione di luoghi di interesse ludico-culturale di tutta la città. Qui trovate tutti i possibili percorsi. Oltre alla Città dei bambini e dei ragazzi e all’Acquario con la sua Biosfera (assolutamente tutti da non perdere), altre attrazioni o luoghi interessanti sono il Galata, il più grande museo marittimo del Mediterraneo, ma anche il più innovativo e tecnologico, che consente di andare alla scoperta di sei secoli di vita sul mare (davanti al Galata è ormeggiato il Nazario Sauro S518, l’unico sottomarino italiano visitabile in acqua); il Bigo (l’ascensore panoramico progettato da Renzo Piano che, ruotando a 360 gradi e arrivando a 40 metri di altezza, permette una visione completa di Genova, tra moli, banchine, edifici e caruggi), il Museo Luzzati e il Genoa Museum, luogo di interesse non solo per i tifosi della squadra più antica d’Italia, ma anche per tutti gli appassionati di calcio, grandi e piccoli, perchè custodisce antiche maglie, manifesti e cimeli, come uno dei palloni del primo campionato di calcio italiano;
  • la Città dei bambini e dei ragazzi è assolutamente baby-friendly, si può entrare con passeggini e sono presenti servizi attrezzati per il cambio. All’interno non esiste un’area ristoro o caffetteria, fatta eccezione per una piccola zona con le macchinette. L’area del Porto Antico è ricca di locali dove pranzare (c’è anche Eataly) ma se avete voglia di fare due passi, verso Via S. Lorenzo, per assaggiare la vera focaccia ligure o altre specialità da forno genovesi, vi consiglio Focaccia e Dintorni (grazie Sabrina, aka @sabri81ge, per averci portati! Averla poi gustata nell’area-gioco del Porto Antico, riscaldati da un bel sole tiepido, nonostante fossero i primi di gennaio, è stato davvero piacevole);
  • se poi volete uscire dall’area del Porto Antico (che da sola necessiterebbe di un mese per essere vissuta e conosciuta appieno!), vi consiglio una passeggiata nei carrugi del centro storico (i fan di De Andrè non possono non fare un salto al n. 29 di Via Del Campo) e, soprattutto, una capatina a Boccadasse, un caratteristico e coloratissimo borgo marinaro, proprio al fondo di Corso Italia. Ci sono diversi localini per cenare o per gustare un aperitivo sulla piccola ma suggestiva spiaggia. Per darvi un’idea delle distanze dall’Acquario sono circa 5 km. Se volete fare almeno un pezzo a piedi, vi consiglio di arrivare fino alla stazione Brignole (dal Porto Antico si impiega massimo una mezz’ora) e poi, da lì, prendere il pulman n. 31. Io vi confesso che, essendo sola con Teo, al ritorno ho preferito optare per un bel taxi, spendendo circa 15 euro.

Info e Prenotazioni

La Città dei bambini e dei ragazzi si trova nel Porto Antico di Genova, all’interno dei Magazzini del Cotone, Modulo 1 – 1° piano Tel. 010 2485790 info@cittadeibambini.net Qui trovate tutte le informazioni su orari e prezzi. Vi consiglio di preferire le ore del mattino per la visita, quelle del pomeriggio sono sempre le più affollate.

MUBA – Museo dei bambini Milano

E per concludere: il MUBA di Milano, un museo che promuove una cultura innovativa per l’infanzia con al centro l‘esperienza diretta dei bambini, secondo il metodo pedagogico dei Children’s Museums. Il MUBA, aperto nel 2014, è anche socio fondatore di Hands on! International, l’Associazione Europea dei Musei dei Bambini.

Il MUBA non ha una collezione da visitare liberamente, ma attività organizzate, a orari fissi, in due diversi spazi:

SPAZIO REMIDA: un luogo permanente di sperimentazione sensoriale per bambini dai 2 agli 11 anni. Questo spazio un week end al mese propone un allestimento per i più piccoli, dai 12 mesi ai 6 anni, dal nome REMIDA PER I PIU’ PICCOLI. Inoltre, sempre un week end al mese, sono realizzati laboratori DIDOLAB per la fascia 2-6 anni;

SPAZIO MOSTRE: un spazio che ospita mostre-gioco temporanee e interattive. Fino al 29 giugno 2018 è allestita COLORE per bambini dai 2 ai 6 anni. Si tratta di una mostra pensata per avvicinare i piccoli al mondo del colore e della luce attraverso un percorso attivo e sensoriale.

Noi abbiamo partecipato soltanto al laboratorio REMIDA e speriamo di riuscire a tornare al MUBA per il DIDOLAB o per la mostra COLORE, prima della fine di giugno.

Come funziona? REMIDA accoglie i bambini e i loro accompagnatori mettendo a disposizione una selezione di materiali scartati dalla produzione industriale ed artigianale, che si trasformano in preziose risorse creative.

Immaginate un salone enorme pieno di materiali delle più svariate tipologie (oggetti e scarti di carta, cartone, ceramica, stoffa, cordame, plastica, cuoio, gomma, legno e metallo, etc.) che diventano una possibilità infinita di gioco e sperimentazione.

L’attività dura circa 75 minuti, durante i quali gli educatori del MUBA (che hanno formazioni che spaziano dalla psicologia, al teatro, dalla pedagogia, all’arte e alla scienza) favoriscono il processo di gioco, senza interferire, e sono sempre a disposizione dei partecipanti.

Curiosità: REMIDA è un progetto dell’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia del Comune di Reggio Emilia e di Iren Emilia, ideato nel 1996 e intorno al quale è nata una rete che si compone oggi di ben 17 centri nel mondo.

Perché visitare questo Museo con i bambini:

  • i bambini e i ragazzi possono sperimentare, conoscere e imparare attraverso il gioco e l’esperienza diretta;
  • è situato presso la Rotonda della Besana, uno splendido monumento storico di Milano, poco conosciuto ma molto affascinante. Un tempo era il sepolcro dell’Ospedale Maggiore di Milano, oggi è un’oasi di pace in centro città dove poter giocare e rilassarsi.

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Info e Prenotazioni E’ consigliato l’acquisto dei biglietti in prevendita, in particolare nei week end. Costi: € 8 bambino + € 6 adulto; famiglia 4 persone € 25. Qui trovate ogni informazione utile.

Spero di avervi dato qualche spunto interessante! Se vi va di suggerirmi altre realtà carine, sarò molto felice di conoscere le vostre esperienze!

Ciao, Elisa ♥️

Binaria è tante cose. Tutte bellissime!

Conoscete Binaria, il Centro Commensale del Gruppo Abele

Sono sicura di sì ma, se così non fosse, come descriverlo in poche parole? E’ uno di quei posti che sanno trasmettere calore e sentimenti positivi appena varcata la soglia.

E’ uno spazio bellissimo, luminoso e accogliente, allestito all’interno di una ex fabbrica (in via Sestriere 34 a Torino), che ha appena compiuto un anno di attività, festeggiato con una grande festa, alla quale abbiamo partecipato anche noi.

“Binaria” perché ha due stelle polari che si illuminano a vicenda: l’accoglienza e la cultura; “Commensale” perché nasce come spazio conviviale, come luogo dove si pensa (soprattutto e prima di tutto) alle persone e dove anche l’economia diventa veicolo di scambio culturale e strumento di bene comune.

Gli spazi di Binaria sono aperti a tutti (7 giorni su 7) e la programmazione è davvero ricchissima: laboratori, corsi, spettacoli teatrali, seminari, presentazioni di libri, mostre e concerti (mensilmente vengono pubblicati sul sito tutti gli appuntamenti, ecco quelli di marzo).

Binaria è tante cose, tutte bellissime! Scopritele con noi…

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Appena entrati vi accoglie Binaria Book, con la Torre di Abele, non una semplice libreria ma un luogo d’incontro e di discussione con l’obiettivo di favorire l’accesso al libro come strumento di conoscenza. C’è una attenzione particolare rivolta alle famiglie, infatti la scelta di libri per bambini e ragazzi è davvero ampia. Se avete tempo e desiderate ricevere qualche ottimo consiglio, questo è il posto giusto! Il Libraio mi ha lasciata letteralmente senza parole per la passione che trasmette, vi dico solo che conosce a memoria molti dei libri per bambini che propone.

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Vicino alla libreria c’è Binaria Bottega, dove è possibile trovare diversi prodotti agroalimentari e per la cura del corpo, tra i quali spiccano quelli delle comunità di recupero e quelli di Libera Terra, nati nelle cooperative sorte sui terreni confiscati alla mafia. Binaria ospita anche la Pizzeria Berberè dei fratelli Aloe, in uno spazio allegro e colorato, arricchito da simpatici wall paintings. La pizza è deliziosa e fa piacere sapere che una parte degli incassi contribuisce a sostenere i progetti del Gruppo Abele in giro per il mondo, perché “non si può mangiare qui se non si pensa a chi non può mangiare altrove”. Una ragione in più per provare, no?!! 😉

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Devo ammettere, poi, che lo spazio molto ampio, la disponibilità di seggioloni, la qualità della pizza che arriva al tavolo già tagliata, la grande attenzione per la preparazione e gli ingredienti (farine biologiche, impasti con lievito madre a maturazione naturale, menù stagionale, etc.) ne fanno un posticino ideale per le famiglie (interessante è anche la formula happy monday o happy lunch con pizza e bevanda a dieci euro, coperto incluso 😉 ).

 

 

Infine (e direi soprattuttoBinaria è Binaria Bimbi, uno spazio gioco, privo di barriere architettoniche e accessibile su ruote, per bambine e bambini fino ai 12 anni, in cui trascorrere del tempo di qualità, giocando, leggendo o realizzando attività creative. Le proposte sono molteplici e tutte interessanti!

 

Con Teo stiamo frequentando Binaria da qualche tempo ma soltanto in orario pomeridiano e serale (in occasione di particolari eventi nel fine settimana lo spazio gioco è, infatti, aperto anche la sera) o per attività organizzate nel weekend (come Luckyleo di cui vi ho già parlato qui).

Questo perchè Teo frequenta il nido, ma sono sicura che se fossi a casa parteciperei volentieri ai Laboratori mamma/bimbo che si tengono ogni settimana di mattina dalle 10 alle 12, il martedì per neonati da 0 a 18 mesi e il giovedì per bimbi dai 18 mesi ai 3 anni. I piccoli hanno la possibilità di divertirsi e sperimentare con la musica, la circomotricità, con carta e colori, con il teatrino dei burattini, etc. 🙂

Interessanti sono anche i Laboratori ludici e di lettura che si svolgono sempre di martedì e giovedì ma di pomeriggio, dalle 16,30 alle 18,30. Questi laboratori sono rivolti a bambini più grandi (dai 4 ai 12 anni) ma con uno spazio gioco riservato anche ai più piccoli (0-3 anni) per permettere alle famiglie di frequentare con figli di diverse età. 

La cosa carina è che ogni mese cambia il tema delle attività proposte: marzo è dedicato alla Pace (quella cosa che non basta mai); aprile sarà il mese dei colori; maggio delle fiabe (ancora una storia e poi un’altra); giugno vedrà protagonista le emozioni (fuori e dentro di me) e, infine, a luglio si parlerà e giocherà con il corpo (storie di mani e piedi scalzi).

Lo scorso 30 gennaio, poi, è partito, con cadenza quindicinale, lo Spazio Nonni  (di martedì alle 18,30) un momento da condividere con i nipoti per valorizzare le capacità e le competenze delle nonne e dei nonni con l’obiettivo di costruire un gruppo di riflessione tematico animato da Luciano Tosco, pedagogista e, soprattutto, nonno. In realtà si può partecipare anche se si è aspiranti o futuri nonni e zii. Insomma, un ulteriore momento di incontro molto aperto! 😉

Allo scopo di offrire occasioni anche ai papà, Binaria Bimbi ha pensato di dedicare alcuni sabato mattina a Laboratori papà/bimbo 0-6 anni per sostenere la genitorialità maschile. L’idea alla base è che la condivisione di esperienze intense e positive tra padri e figli, al di fuori della quotidianità, possa contribuire a creare una relazione intensa già in età precocissima. 

 

Le attività sono tutte gratuite. E’ necessario, però, iscriversi scrivendo una mail a genitoriefigli@gruppoabele.org oppure telefonando al numero 011-3841083 e sottoscrivere una tessera annuale del costo di 25 euro che serve a sostenere tutte le attività offerte. Binaria Bimbi è un posto molto accogliente, per cui la tessera non è richiesta immediatamente, è possibile provare per poi decidere con calma. Anche questo è un punto a favore e, del resto, non potrebbe essere diversamente!

Ultimissima proposta, molto originale ed educativa, che ho piacere di segnalare riguarda le feste di compleanno. L’idea del Gruppo Abele è un percorso tutto centrato sulla bellezza di essere nati e sul valore degli amici: giochi e attività a tema costruite insieme alla famiglia per fare festa insieme perché la vita è degna di essere vissuta e tutto acquista più significato se viene fatto in condivisione!

Il compleanno, che dura circa tre ore, è animato da un gioco, una storia e un oggetto che resterà come ricordo dell’esperienza. Il prezzo della festa è di 150 euro (bambini di 4-5 anni max 15; bambini di 6-12 anni max 25), comprensivo di un buono di 20 euro da spendere nella libreria Binaria Book.

Ciao e a presto!

Elisa 🙂

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un animale per imparare: Luckyleo, la fortuna di leggere con il cane.

In Paradiso si entra per favoritismo. Se si entrasse per merito, tu resteresti fuori ed il tuo cane entrerebbe al posto tuo.
(Mark Twain)

Sabato scorso, presso Binaria Bimbi (ve ne parlerò prestissimo), abbiamo partecipato all’attività di lettura Luckyleo, la fortuna di leggere con il cane, un metodo di lettura ad alta voce per l’infanzia con l’ausilio e la collaborazione dei cani e o di altri animali da compagnia, ideato da Teresa Albergo, dottoressa in Psicologia, pet therapista, nonché specializzata nell’educazione della prima infanzia.

Il metodo, rivolto a bambine e bambini 0-10 anni, unisce i benefici dell’uso della lettura ad alta voce, già dimostrati scientificamente da oltre 20 anni, con quelli della pet therapy

Luckyleo, la fortuna di leggere con il cane vuole incentivare non solo l’amore per la lettura già da piccolissimi, ma anche la conoscenza e l’amore per i cani, i pets e la natura più in generale. “Fortuna” perché per un bambino leggere con i genitori, o comunque con i punti di riferimento familiari, rappresenta uno strumento di crescita molto importante; se poi alla lettura si unisce la presenza di un cane, ecco che questa esperienza assume una valenza affettiva e motivazionale ancora più forte. Un bambino che può relazionarsi bene con un cane può essere se stesso fino in fondo: un cane non giudica, un cane mostra il suo bene in modo incondizionato, è un ottimo compagno di giochi e, in questo caso, di favole. 😉

La storia di come è nato Luckyleo® è molto bella: nell’ottobre del 2013 Teresa era stata invitata dal responsabile della libreria Torre di Abele di Torino a partecipare, come lettrice, ad un evento per bambini. Seduta a terra, circondata da numerosi bambini, aveva iniziato la lettura di Insalata di favole di Gianni Rodari. Quel giorno con lei in libreria c’era il suo cane Lucky, un bellissimo incrocio tra un labrador e un golden retriver adottato da poco da una famiglia in condizioni di difficoltà a seguito di una separazione. Teresa era rimasta il tempo della sua partecipazione come lettrice ma quel tempo era stato sufficiente per creare una vera magia.

Molti bambini al termine della lettura si erano diretti verso Lucky per accarezzarlo, per chiedere informazioni e raccontare dei loro animali.

Teresa si era ritrovata così avvolta dall’entusiasmo dei fanciulli. Si era trattato della semplice lettura di una storia, eppure un incanto si era creato grazie alla forza evocativa delle parole e alla presenza di un cane.

Tra Lucky (con il dono di essere protettivo, paziente e attento con i cuccioli umani) e i bambini (a partire da Leo, il piccolo nipote di Teresa) si era creata un’alchimia speciale.

Tra l’altro, in quel periodo, Teresa aveva iniziato da pochi mesi un master in pet therapy e da lì in poi si sarebbero susseguite coincidenze e casualità che hanno portato alla nascita di Luckyleo, la fortuna di leggere con il cane, un metodo innovativo nell’ambito degli Interventi Assistiti con Animali. Il bellissimo Lucky è diventato, così, un meraviglioso cane da pet therapy, un Reader Dog molto amato.

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Lucky e Teresa

Dopo un lungo periodo di sperimentazione iniziato nel 2013 (in collaborazione con Asl TO3, Libreria Torre di Abele e Binaria Book del Gruppo Abele), dal mese di aprile del 2015 il progetto Luckyleo® si è sviluppato notevolmente, allargando la sua rete di diffusione in differenti realtà e istituzioni: biblioteche, librerie, asili nido, scuole materne, altri spazi e luoghi pubblici dedicati ad accogliere le famiglie per promuovere la lettura ad alta voce sin dalla nascita.

Aiutando anche, in moltissimi casi, bambini che vivono condizioni esistenziali difficili per differenti ragioni (socio-economiche, di salute, etc.)

Grazie ad una raccolta di Crowdfunding, Teresa e le altre persone coinvolte nel progetto sono riuscite a potenziare le loro attività e a partecipare ad iniziative significative sia sul territorio del torinese che in altri comuni, anche fuori regione. La raccolta di fondi ha permesso di offrire le attività in modo gratuito a numerosi bambini e alle loro famiglie. Le risorse raccolte sono state utilizzate principalmente per arricchire i testi e i libri per l’infanzia in dotazione e per acquistare materiale per l’attività (peluches, giochi di attivazione mentale, strumentazione varia; etc.).

Avendolo sperimentato con Teo devo ammettere che Luckyleo® non è una lettura ad alta voce come le altre, è proprio vero che grazie ai pets si crea una magia: l’utilizzo di favole e racconti e la presenza del cane aiutano i bambini a vivere un’esperienza forte ed unica, sia dal punto di vista emozionale che relazionale.

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Teo era il più piccolo (solitamente vengono creati gruppi di bambini per età omogenea) ma nonostante la differenza di età ha partecipato, anche lui, a tutti i giochi che Teresa ha proposto per aiutarci, bambini e adulti, a conoscere meglio i nostri amici a quattro zampe, a prendere confidenza, a socializzare, a rispettare gli altri (a partire da quelli pelosi e scodinzolanti)…quale insegnamento migliore possiamo trasmettere ai bambini?!!!

Lucky e Lula (una vivace cucciola di Golden Retriver bianca di 11 mesi, ancora in formazione, che ha partecipato solo in alcuni momenti all’attività) si sono lasciati accarezzare dai bambini, hanno interagito e giocato insieme a loro con dolcezza (anche io non ho potuto rinunciare all’abbraccio di Lucky!).

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Non potevo sottrarmi ad un abbraccio dolcissimo

Teo era felicissimo e devo ammettere che, anche grazie a esperienze come queste, sta imparando pian piano, sebbene sia ancora molto piccolo, ad approcciarsi ai cani nel modo corretto. E’ veramente buffo e tenero vederlo mentre, mostrando il palmo della mano, cerca di avvicinarsi per fare amicizia. Da grande amante dei cani cerco di incentivare questo suo amore, ovviamente con la giusta attenzione. 😉

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Teo e Lula
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Lucky in versione nonnina

Se siete interessati a questa esperienza, non volete perdere le prossime iniziative di Luckyleo® e volete conoscere l’associazione che Teresa ha da poco promosso per sostenere e sviluppare la sua metodologia, vi suggerisco di seguirla su facebook e (naturalmente) di seguire Binaria Bimbi. 😉

Spero di aver contribuito, nel mio piccolo, a farvi conoscere un’altra bellissima realtà per i bambini nata sul nostro territorio. 🙂

Ciao! Elisa

La riconoscenza è una malattia del cane non trasmissibile all’uomo.
(Antoine Bernheim)

Lo Spazio ZeroSei di Torino. “Ogni futuro nasce bambino”

Bentornati e soprattutto buon anno nuovo! Sono sempre piuttosto sospettosa ma, per una volta, voglio essere fiduciosa, sperando che questo 2017 sia un anno il più possibile sereno per tutti, soprattutto per chi sta attraversando un momento difficile.

Tornando al tema del mio post, questa volta vorrei parlarvi di uno spazio che con Teo frequentiamo da qualche tempo con una certa assiduità, in pieno centro storico a Torino: ZeroSei – La Scatola delle Buone idee, in Via Milano 20 (con entrata su Piazza della Repubblica).

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ZeroSei, nato nel 2014 su iniziativa della Compagnia di San Paolo allo scopo di arricchire le offerte della nostra città con un luogo dove i bambini di questa fascia d’età potessero trovare un ulteriore spazio per la socializzazione e la sperimentazione, è il fratellino minore di Xkè? – Il Laboratorio della curiosità che da anni organizza, nella sua sede di Via Gaudenzio Ferrari 1, laboratori per la didattica delle scienze per le scuole primarie e secondarie di I grado. Quello che tiene strettamente legati i due progetti è il medesimo approccio esperienziale, la differenza, invece, oltre al diverso target di età, consiste essenzialmente nel fatto che soltanto ZeroSei è aperto anche alle famiglie.

Lo Spazio ZeroSei si articola su due piani: al piano terra continua con grande successo il programma di attività e laboratori dedicati ai più piccoli (da zero a tre anni), mentre il piano superiore è interamente dedicato ai più grandi, dai tre ai sei anni, per i quali si svolgono attività con modalità differenti ma sempre attraverso la formula del gioco e della scoperta.

Il viaggio dentro lo Spazio ZeroSei (qui ovviamente vi parlo soltanto delle attività per i bimbi 0-3 anni, le uniche che abbiamo provato) è un viaggio esperienziale divertente che unisce narrazione, esplorazione e creatività.

Qualunque sia il tema del periodo, il percorso ha sempre inizio con la narrazione di una storia attraverso la tecnica kamishibai, un originale ed efficace strumento di origine giapponese, una sorta di valigetta-teatro, di solito realizzata in legno, nella quale vengono inserite delle tavole stampate, ognuna delle quali ha davanti un disegno e dietro il testo, in modo che i piccoli spettatori possano vedere l’immagine mentre il narratore legge la storia. Questa lettura animata ha lo scopo di catturare l’attenzione, incuriosire e condurre i piccoli verso il tema del laboratorio, parte centrale dell’esperienza.

 

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Il viaggio, seguendo il filo della narrazione, approda, quindi, nella stanza dove ha luogo l’attività creativa o di sperimentazione vera e propria e si conclude poi nella Stanza magica, un luogo speciale, che cambia nel tempo, in cui è dato grande spazio al gioco non strutturato.

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La cosa bella dello Spazio ZeroSei è che la programmazione delle attività cambia ogni quindici giorni per rinnovare la proposta alle famiglie, agli educatori e alle scuole (dal martedì al venerdì mattina le attività sono, infatti, aperte ai nidi e alle scuole dell’infanzia). E’ quindi possibile tornarci tante volte (come stiamo facendo noi) e ogni volta è un’avventura diversa!

Dal mese di settembre fino al 4 dicembre scorso il macro tema è stata la Terra con diversi laboratori hands on (ai quali abbiamo partecipato con tanto divertimento) per la manipolazione e l’utilizzo di molteplici materiali e strumenti quali cacao, farine, spezie, verdure, elementi del bosco, sale grosso colorato e profumato, mortai etc.

Al momento e fino al prossimo febbraio il tema sarà, invece, il Calore (guardate che meraviglia i nuovi allestimenti…danno proprio l’idea del tepore) seguiranno poi, nei mesi successivi, Aria ed Acqua. Potete trovare tutta la programmazione ben dettagliata qui (scorrendo la pagina fin quasi al fondo).

All’interno della struttura c’è una stanza con bagni, lavabi e fasciatoio dove poter lavare e cambiare i bambini. Le attività sono spesso sporchevoli, quindi, il mio consiglio è di andare belli comodi, con ciabattine o calzine antiscivolo (anche per noi genitori!) e portare qualcosa per il cambio.

Lo Spazio è sempre aperto, agosto escluso, 7 giorni su 7 dalle 9 alle 19  (sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00); le attività hanno un costo di 3 euro a bambino e una durata di circa un’ora. E’ necessaria la prenotazione al numero 011.5212432.

ZeroSei è ovviamente aperto a chiunque, anche ai piccoli turisti di passaggio nella nostra città; mi è capitato in più di una occasione di vedere, tra i partecipanti, bambini che erano a Torino con i genitori per un fine settimana. Una buona occasione (anche considerata la collocazione centralissima) per una pausa divertente prima di riprendere il giro turistico.

Per concludere che dire se non che se volete ritagliarvi del tempo con il vostro bambino in un contesto allegro e stimolante, lo Spazio ZeroSei è senza dubbio il luogo giusto. A noi sta piacendo molto!

A presto, Elisa 🙂

(Ah, dimenticavo: per i genitori sono anche organizzati degli incontri a cadenza bisettimanale, di solito il venerdì, con una pedagogista e psicoterapeuta; si tratta di uno spazio nello spazio dedicato all’ascolto e al confronto. Per ogni ulteriore informazione è possibile contattare il numero che ho riportato poco sopra 😉 )